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IL GINOCCHIO

La superficie articolare femorale è molto più estesa di quella tibiale.
Ciò esclude che nella flesso-estensione il ginocchio abbia un moto rotatorio imperniato su un nodo fisso.

Il centro istantaneo di rotazione varia in base al grado di flesso-estensione ma è sempre perpendicolare al punto di contatto tra le superfici articolari. Il ginocchio, dunque, non ha un centro fisso di rotazione.

Lo spostamento del centro istantaneo di rotazione determina una differenza di lunghezza tra la gamba flessa e la gamba estesa che può essere quantificata come Delta R.




ROTAZIONE E SCIVOLAMENTO

Il centro istantaneo di rotazione impone un movimento caratteristico alla dinamica di flesso estensione del ginocchio:

- nei primi 30° il femore rotola sulla tibia
- dai 30° in poi il rotolamento viene
combinato con uno scivolamento che
diventa sempre più progressivo.

Il ginocchio ha un moto roto-traslatorio.
Gli apparecchi che coadiuvano il ginocchio nella
flesso-estensione devono avere lo stesso moto.



ANALISI BIO-MECCANICA DEL GINOCCHIO NEL LAVORO ALLA LEG EXTENSION

Nella meccanica è possibile paragonare la superficie dei condili femorali come un piano di scorrimento verticale. Il piatto tibiale, invece, può essere inteso come un carrello che può scorrere liberamente sul piano verticale, trattenuto dai legamenti crociati ed in particolare da quello anteriore.

Il peso (P) si contrappone alla forza espressa dal quadricipite femorale (F) che viene applicata nel punto di inserzione del tendine rotuleo sulla tuberosità tibiale posta ad alcuni centimetri dalla superficie articolare tibiale.

 

Nella dinamica
Durante l'esercizio l'energia cinetica posseduta dal braccio mobile, quando arriva al punto morto superiore, si trasforma in energia potenziale non appena il braccio inverte il suo movimento.

L'energia cinetica posseduta dalla gamba, invece, tende a far proseguire il moto al segmento corporeo verso l'alto (iper-estesione); viene a crearsi un “basculamento” in quanto l'innalzamento del piede, porta ad un abbassamento della testa della tibia in quanto il fulcro diventa il punto di inserzione tibiale del quadricipite, che, finita la contrazione, non può più modificare la sua posizione nello spazio. Tale basculamento in questo caso, crea una forte trazione sul legamento crociato posteriore (LCP).

Quando il movimento cambia verso, il braccio meccanico scarica l'energia potenziale posseduta sulla gamba, mentre la stessa è ancora in iper-estensione. Tale sovraccarico fa invertire il senso al “basculamento”, ovvero fa abbassare la parte distale della gamba ed innalzare la testa della tibia, mettendo in tensione il legamento crociato anteriore (LCA) mentre il fulcro rimane l'inserzione del tendine rotuleo teso dalla contrazione del quadricipite che è determinante per il controllo del movimento.


Affinchè le sollecitazioni anomale prodotte dal "basculamento" non si scarichino sulle strutture articolari ma sugli organi meccanici è necessario ancorare tutto l'arco inferiore alla macchina.


 

L’ANCORAGGIO DELLA GAMBA

L'ancoraggio non può essere fatto se il braccio mobile di carico ruota attorno ad un centro fisso che, essendo il più “forte”, impone la sua traiettoria.

Se la gamba è ancorata in estensione, durante la flessione verrà allontanata dalla sua radice con grande sofferenza dei legamenti.

Se la gamba è ancorata in flessione, durante l’estensione si creerà una forte compressione tra i capi articolari con grave sofferenza delle cartilagini e dei menischi.

 

 

LO SNODO KNEE TOP JOINT SYSTEM

Accompagna perfettamente il ginocchio nella sua traiettoria combinando il moto rotatorio con quello traslatorio.

Ogni punto del braccio meccanico resta perfettamente a contatto con la gamba durante tutto il movimento, evitando di trasmettere tensioni anomale alle strutture deboli del ginocchio.

 

  

 

   

 
         

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